Progetto InnocentI

Strage di Erba, il P.G. di Brescia, Guido Rispoli, boccia il collega di Milano, Cuno Tarfusser: la revisione è inammissibile, contro Rosa e Olindo una “cascata di prove” a carico

La strage di Erba torna in aula. Il P.G., Guido Rispoli: “Sui coniugi Romano una cascata di prove”

La strage di Erba l’11 dicembre del 2006: Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati per quel massacro (quattro morti, tra cui un bambino di due anni e un ferito grave). Ma i legali della coppia hanno chiesto l’istanza di revisione del processo, puntando su prove nuove, a loro avviso, che potrebbero portare alla assoluzione a 18 anni dell’eccidio. Il procuratore generale parla invece di “cascata di prove” contro i coniugi.Tanta gente in fila per entrare in tribunale, anche molti giovani: “Siamo qui per curiosità, sono anni che ne sentiamo parlare”. Olindo e Rosa sono in carcere dal gennaio 2007. La coppia in un primo momento aveva confessato per poi ritrattare.

Il P.G. di Brescia Guido Rispoli ha parlato in aula di “una cascata di prove” a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi. “Una cascata di prove che credo sia impossibile con questo processo di revisione ribaltare”, ha detto Il magistrato il quale ha aggiunto anche di trovare “odioso provare a mettere in mezzo la famiglia Castagna, parti lese di un crimine orrendo”.

Rispoli ha sostenuto che, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, cosa che cambierebbe la dinamica dell’eccidio di Erba, Valeria Cherubini, vicina di casa delle vittime e moglie del supertestimone, Mario Frigerio, non fu colpita mortalmente nel suo appartamento al piano di sopra rispetto a quello del massacro ma mentre fuggiva, come ricostruiscono le sentenze. “Non c’era nessun aggressore in casa, e Valeria Cherubini in stato di incoscienza per il colpo subito, era salita nella sua casa, la sua tana per rifugiarsi”, dove morì, come detto dal consulente in primo grado. Rispoli ha contestato che nelle consulenze scientifiche sulla scena del delitto della difesa della criminologa Roberta Bruzzone siano state usate metodologie che all’epoca dei fatti non esistevano. “Le macchie si sangue e la scena del crimine sono elementi già in possesso dei giudici precedenti ed erano già stati analizzati compiutamente”.

Un regolamento della criminalità organizzata è “assolutamente inverosimile” per spiegare la strage, secondo il pg di Brescia. “Devo fuggire da secondo piano, vado a mettermi in una corte chiusa, con la macchina lontano; le armi sono state spranghe e un coltellino di piccolo cabotaggio. Poi uccidere un bambino, per quale motivo?”, “Mando a fare una cosa di questo genere per un ergastolo infamante come lo sono tutti, ma questo ancor di più?”, ha chiesto il magistrato che ha ricordato come in un’intercettazione dell’ordinanza di custodia cautelare che portò in carcere il marito di Raffaella e padre di Youssef, due delle vittime, Azouz Marzouk, l’uomo dopo l’eccidio non mostrò alcuna preoccupazione per sé stesso: “Sono i giorni più belli della mia vita”, disse a bordo di un’auto con altre due persone qualche mese dopo la strage.

L’avvocato dello Stato: “Frigerio non ebbe falsi ricordi”

L’avvocato dello Stato Domenico Chiaro vuole riportare la strage di Erba ha tacciato di “manifesta inammissibilità” le istanze di revisione “prive di motivazioni”.

Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba “non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio” secondo l’avvocato dello Stato, così come le intercettazioni che “non assurgono a dignità di prove”. Per quanto riguarda il presunto deficit mentale di Rosa Bazzi “c’è il sospetto che ci fosse interesse” da parte dell’imputata a rispondere in modo scorretto ai consulenti. Non sa dove è il Brasile, in Spagna, ha risposto”. E Olindo “inizialmente era apparso non avere rimorsi, poi la ritrattazione. Dategli l’Oscar a questo punto”.

Per l’avvocato dello Stato non ci fu “nessun falso” ricordo nella testimonianza di Mario Frigerio che per primo fece il nome di Olindo Romano e che rimase gravemente ferito nella strage di Erba. “Lo disse tre volte” ha detto il magistrato. Le sue dichiarazioni non cambiano, non perdono pezzi”, come sostenuto dalla difesa. Poi ha preso la parola il pg Guido Rispoli nel merito delle consulenze della difesa.

Castagna: le parole di Azouz offendono le vittime

Giuseppe Castagna, parente di tre delle vittime della strage di Erba, contattato stamani al telefono ha criticato le parole di Azouz Marzouk, marito di sua sorella Raffaella, uccisa con il figlio Youssef. Castagna ha definito l’affermazione di Azouz Marzouk “sto facendo questa lotta per tutti” “offensiva per le vittime ma anche per noi che in questi anni abbiamo difeso la verità”. “Azouz in tutta la sua vita, prima e dopo la strage ha sempre e solo lottato per se stesso – ha aggiunto – Prima ha lasciato sola Raffaella ad affrontare i vicini e a difendere suo figlio, dopo ha lottato per monetizzare al meglio il suo status di vittima”.

La richiesta di revisione presentata dal Sostituto Procuratore Generale di Milano, Tarfusser e dagli stessi Rosa e Olindo

il sostituto procuratore di Milano, Tarfusser

Torna in aula la strage di Erba: nell’atroce fatto di sangue – l’11 dicembre 2006 – morirono la giovane mamma Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, di due anni, Paola Galli, madre di Raffaella e nonna del piccolo, la vicina di casa Valeria Cherubini. Mario Frigerio, il supertestimone oculare morto nel 2014, rimase miracolosamente vivo.

Azouz Marzouk, il marito tunisino di Raffaella e padre del bimbo, con trascorsi per droga, inizialmente era stato, a torto, sospettato dell’eccidio.

I legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi mettono in discussione il riconoscimento di Olindo fatto da Frigerio, le confessioni poi ritrattate dei due coniugi, la macchia di sangue di una delle vittime trovata nella macchina di Olindo che a loro avviso sarebbe stata contaminata. La coppia in un primo momento aveva confessato per poi ritrattare.

I giudici di Brescia, sentiti i difensori, il Pg e le parti civili (la famiglia Castagna non ci sarà) decideranno se assolvere, ammettere le prove che la difesa ritiene nuove o confermare il ‘fine pena mai’ per Olindo e Rosa.

RICHIESTA REVISIONE P.G. MILANO

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