La lotta agli errori giudiziari. Innocence Project e l’esempio degli Stati Uniti d’America
Abstract. Poco più di venticinque anni fa, due avvocati di New York, Barry Scheck e Peter Neufeld, hanno dato vita a Innocence Project, la celebre associazione no-profit statunitense istituita presso la Benjamin Cardozo School of Law della Yeshiva University per contrastare il fenomeno dell’ingiusta detenzione.
SOMMARIO: 1. Il progetto, in sintesi. − 2. Innocence Project e lo studio delle cause degli errori giudiziari. − 2.1. La misapplication of forensic science. − 2.2. La misconduct della pubblica accusa e della PG. − 2.3. Il fenomeno dei cd. incentivized informants. − 2.4. La falsa confessione dell’imputato.
1. Il progetto, in sintesi.
Due gli obiettivi che hanno ispirato, nel 1992, la nascita di Innocence Project: innanzitutto, liberare le persone erroneamente detenute attraverso il ricorso al test del DNA; in secondo luogo, riformare la legge e il sistema penale, in modo da evitare il ripetersi di future ingiustizie.
La fortuna di Innocence project e i risultati degli sforzi delle decine di collaboratori al progetto sono ben testimoniati dai numeri: dal giorno della sua nascita a oggi (aprile 2019) sono state rimesse in libertà 364 persone ingiustamente condannate alla pena carceraria nell’intero territorio degli Stati Uniti; di queste, venti erano condannate a morte[1].
Si tratta per la maggior parte di giovani (tra 26 e 41 anni) e di giovanissimi (circa un terzo del totale, tra 14 e 22 anni), che hanno trascorso in cella un tempo pari a circa 14 anni in media, prima del rilascio.
Sempre grazie a Innocence Project sono stati altresì consegnati alla giustizia ben 160 veri colpevoli, rimasti fino ad allora a piede libero. Il tutto, grazie al test del DNA.