RUANDA, EX P.M. CONDANNATO PER CRIMINI CONTRO UMANITA-
- Luca Peruzzi
- 19 dic 2018
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Aggiornamento: 21 nov
(International Criminal Tribunal for Rwanda, Prosecutor v. Nchamihigo, Summary of the Judgement, 24 September 2008) Quando è stato arrestato nel maggio 2001 lavorava nello stesso tribunale che mercoledì lo ha condannato all’ergastolo perché colpevole di genocidio e crimini contro l’umanità. Nascosto sotto falso nome esercitava come avvocato difensore, ma Siméon Nchamihigo ex assistente Pubblico ministero nella prefettura di Cyangugu in Ruanda, era già fra i ricercati del Tribunale Internazionale per il Ruanda (ICTR, sito in Arusha, Tanzania). L’ex Pm si trovava nello stesso tribunale che lo ha giudicato mercoledì (“nascosto” da una falsa identità e da un passaporto congolese), e faceva parte del consiglio di difesa di un alto ufficiale dell’esercito ruandese, anche lui sotto processo per lo sterminio di civili di etnia Tutsi. Durante un altro processo, però, un testimone ha riconosciuto dietro l’avvocato Sammy Bahati Weza, l’ex magistrato Nchamihigo, responsabile della morte di almeno duemila civili; si era occupato della pianificazione di massacri e della stesura delle liste (a fini di “pulizia etnica”) dei più influenti rappresentanti della comunità Tutsi della provincia. Secondo la Corte, la sua posizione nel sistema di giustizia del Paese è stata una seria aggravante. Da lui ci si «sarebbe aspettato che sostenesse il ruolo della legge e i principi di moralità» ma al contrario Nchamihigo si è dimostrato perfino «zelante nel portare avanti i suoi crimini». Con la pronuncia dei giudici di mercoledì salgono a 33 le condanne emesse dalla ICTR, istituita dal Consiglio di sicurezza dell’Onu nel 1994 (risoluzione n. 995), per giudicare i responsabili del genocidio ruandese. Nel 1994, da aprile a giugno, in soli cento giorni nel paese africano furono trucidati a colpi di machete oltre 800 mila civili di etnia Tutsi e Hutu moderati. In attesa di giudizio rimangono ora poco meno di trenta alti ufficiali e rappresentanti del governo ruandese
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