La Sierra Leone abolisce la pena di morte

Nell’ex colonia britannica – sconvolta dal 1991 al 2002 da una guerra civile che ha provocato 120mila vittime – vigeva una moratoria della pena di morte dal 1998, anno in cui vi fu l’esecuzione di 24 militari accusati di aver partecipato ad un tentativo di golpe. Ma vi sono ancora 94 condannati a morte. Le loro sentenze ora saranno trasformate in ergastolo.

La Sierra Leone è il 23esimo Paese africano che abolisce la pena di morte: lo scorso aprile il Malawi ha dichiarato la pena di morte
incostituzionale. Mentre il Ciad l’ha abolita nel 2020. Secondo un rapporto di Amnesty International lo scorso anno si è registrato
nell’Africa subsahariana un calo del 36% del numero delle esecuzioni rispetto al 2019, da 25 a 16. Le esecuzioni sono avvenute in Somalia, Sud Sudan e Botswana.

Anche Nessuno Tocchi Caino ha dato il suo contributo al processo abolizionista. Nel 2011 aveva conferito il premio abolizionista dell’anno al presidente Ernest Bai Koroma, che dal suo insediamento nel 007 non aveva più eseguito la pena capitale. Nel 2014 con il governo della Sierra Leone, Nessuno Tocchi Caino aveva organizzato la Conferenza regionale per l’abolizione e della pena di morte, lo scopo era sostenere il processo abolizionista in corso nel paese e favorire l’impegno politico degli Stati africani per rafforzare la risoluzione ONU per una moratoria universale delle esecuzioni capitali.

Baldassare Lauria al forum dell’Unione Africana nello Zimbabwe

Nel febbraio 2020  alla Sixt African Regional Forum on Substainable Developmenti, organizzato dall’Unione Africana e dalle Nazioni Unite, a Victoria Falls nello Zimbabwe, l’esponente di Nessuno Tocchi Caino e direttore della Fondazione Giuseppe Gulotta, Avv. Baldassare Lauria, in una relazione sulle sistematiche violazioni dei diritti umani in Libia, aveva elogiato il presidente  Julius Maada Bio per l’opera di sensibilizzazione svolta nel suo paese e la spinta al processo abolizionista.

Quella della Sierra Leone è una svolta storica per il continente africano, ci sono ancora diversi paesi che registrano un elevato numero di esecuzioni capitale, come lo ZAMBIA, ma il processo abolizionista è culturalmente in fase avanzata e presto altri paesi seguiranno l’esempio della Sierra Leone.